Intervista a Luca Modica, CTO di General Computer Italia: uno sguardo attento sulle sfide tecnologiche di domani
General Computer Italia si distingue nel settore ICT soprattutto grazie ai servizi di manutenzione post-garanzia on-site. Al timone di questa eccellenza tecnologica c’è Luca Modica, Chief Technical Officer di GCI.
Con 27 anni di esperienza nel guidare la struttura tecnica di GCI, Luca Modica ha affrontato sfide significative, adottato tecnologie emergenti e mantenuto un forte impegno per l’efficienza e la sostenibilità grazie all’ausilio di un team tecnico che l’ha supportato nello sviluppo del progetto.
Quali sono le sfide più significative che hai affrontato nel guidare la struttura tecnica di GCI e come le hai superate?
Luca Modica affronta la tematica legata alle sfide aziendali con molta consapevolezza spiegando che ogni giorno bisogna aspettarsi un problema da risolvere. Questo lo considera un punto di forza, perché sono le sfide a muovere e a stimolare le aziende, sono quelle che le fanno andare avanti facendogli trovare un punto di svolta. <<le sfide sono l’unico modo per poter crescere, altrimenti se uno si arrende non crescerà mai più>>.
Luca tiene a sottolineare che in GCI le sfide sono semplicemente l’ordine del giorno, nel settore ICT la tecnologia evolve anno dopo anno e non c’è spazio per il timore di non farcela. <<Una delle più imponenti sfide è stata quella del passaggio epocale dai sistemi fisici fine a se stessi, al mondo del virtuale, dove ci sono sempre i sistemi fisici, con un ruolo un pochino differente>>.
Poi aggiunge che si è trattata di una sfida soprattutto perché con il passaggio epocale della virtualizzazione lui ed il suo team sono stati costretti a cambiare il metodo di approccio alle problematiche per via delle difficoltà legate ai software sempre più evoluti. <<Uno all’inizio va un po’ a tentoni no? All’inizio abbiamo dovuto ricorrere all’ausilio di persone che dall’esterno avessero più competenze e riuscissero a formarci. Piano piano le nostre squadre si sono formate e stiamo andando avanti alla grande>>.
Quindi possiamo dire che la parte difficile sia ricominciare sempre da capo?
<<Corretto. La mente umana, diciamo il cervello umano, che è un organo pigro di suo, tende a portarti, a fare la cosa su cui sei più portato a fare, cioè tende a portarti a quella che si chiama comfort zone. In realtà noi però, per il lavoro che facciamo non possiamo permetterci di abbandonare quello che facevamo in passato e quindi la sfida è proprio questa, no? Di far coesistere due metodologie>>.
Quali strategie avete implementato per garantire l’efficienza e l’efficacia dei vostri servizi, mantenendo al contempo un occhio attento alla sostenibilità ambientale?
Con Luca, abbiamo affrontato anche il tema della sostenibilità ambientale che è un po’ il fil rouge di General Computer Italia, nata per sostenere le aziende anche in ottica di economia circolare. <<La sostenibilità ambientale è cruciale. Il principale fattore di inquinamento di oggi sono le emissioni industriali. Le automobili, spesso associate all’inquinamento, contribuiscono solo in minima parte. Significa che tutto il resto sono le aziende a produrlo. La nostra idea è conservare e far funzionare le macchine sfidando gli aspetti del cambiamento, mantenendo una linea guida sulla sostenibilità aziendale. Nel nostro settore, manteniamo sistemi del passato senza abbandonare le nuove sfide, e la sostenibilità è parte integrante del nostro approccio>>.
Luca sostiene che l’idea di GCI è di innescare la volontà di prediligere i macchinari anche dopo la scadenza della garanzia andando contro alla tendenza di un eccessivo consumismo.
Quali sono le sue opinioni sull’adozione di tecnologie emergenti, come l’Intelligenza Artificiale e l’IoT, nel corso dei servizi offerti da GCI?
Luca da molti anni segue anche la parte di elaborazione dei dati di GCI e sta mettendo in atto diversi algoritmi basati su tematiche moderne. <<Su questo ho fatto delle ricerche anche a livello accademico e seguo extra lavoro diverse parti di laboratorio relative all’AI>>.
All’interno di GCI, Luca ed il suo team hanno sviluppato diversi tool che gli permettono di automatizzare diversi processi per gestire il parco macchine, ma per arrivare a tutto questo ci sono voluti anni di sperimentazione.
<<Noi di GCI siamo dei manutentori alternativi ai grossi vendor di manutenzione. Un vendor di sistemi (server, storage, ecc) se effettua la manutenzione sui suoi sistemi venduti, partirebbe sempre avvantaggiato, in quanto possiede tutte le informazioni di equipaggiamento che noi non abbiamo. Noi dobbiamo scoprirle autonomamente. E quali informazioni servono per poter fare una manutenzione? Premesso che per manutenzione si intende il servizio che noi offriamo al nostro cliente di essere in grado di riparare i loro sistemi in tempi ben definiti, la maggior parte in tempi strettissimi, oltre ad avere delle squadre tecniche preparate ad affrontare certi tipi di task devi essere certo di possedere le giuste parti di ricambio prima che le macchine si rompano. I sistemi prodotti sul mercato, per quanto siano conosciuti, di fatto sono equipaggiati da parti di ricambio che potrebbero essere dei modelli più svariati. Per esempio, io potrei aver comprato la Fiat 500 bianca con i sedili blu, un altro può aver comprato la Fiat 500 con i sedili neri o altri con i sedili bianchi. Ogni sedile differente, ha un codice prodotto ben differente. Quindi io ho la Fiat 500 e ho possibilmente 200 ipotesi di sedile che possono andare bene per quella macchina, la differenza è che il vendor ha i suoi database con scritto esattamente qual’è il codice del sedile che va sulla 500, ma noi di GCI non lo potremmo quasi mai sapere a priori>>.
Luca prosegue spiegando che non avendo il database dei vendor, GCI dovrebbe avere ogni modello di componenti necessari dal Nord al Sud dell’Italia per garantire la tempestività richiesta, ma di contro il costo sarebbe molto elevato.
<<Ecco qua che le sperimentazioni euristiche ci accorrono in aiuto. 3 anni fa ho implementato i primi modelli di algoritmi, basati su metodologie avanzate, che potessero in qualche modo farci dell’autoprovisioning. Col tempo, li abbiamo sempre più perfezionati e se all’inizio davano dei risultati con un’approssimazione piuttosto ampia, oggi ci relazioniamo con essi per delle certezze. Questo per dire che il risultato ottenuto risponde sempre più alle aspettative>>.
Luca conclude dicendo: <<Prima nessuno si immaginava di poter fare queste cose. Noi ad oggi siamo strutturati con un grado di automatizzazione molto spinto e non ci sono più situazioni lasciate al caso. Con il tempo sono stati derivati ulteriori tool per GCI, che se fino a qualche anno fa certi processi gestionali richiedevano interattività, quindi si aspettavano degli input dall’utente, oggi siamo passati ad una situazione dove l’utente può dedicarsi ad altri task di misure e controllo>>.
Fuori dall’ambito lavorativo, quali sono i tuoi interessi o hobby che influenzano la tua visione nel guidare la struttura tecnica di GCI?
Luca nella vita privata si rivela una persona di cuore che abbandona i numeri per lasciare spazio ad una passione sorprendente.
<<Nella mia vita privata faccio il dog sitter per arrotondare, nel fine settimana o dopo il lavoro, e mi aiuta molto a crescere. Io stesso ho due cagnolini, due trovatelli. A loro va restituito il bene che ci danno e io cerco di offrirgli una vita di qualità, più che di quantità, regalando loro tutto il mio tempo libero>>.
Un ringraziamento speciale a Luca per aver condiviso con noi la sua esperienza e la sua visione aziendale.